MANIFESTO PER UN NUOVO TEATRO

Vincenzo il nostro maestro

 

Noi, 

in una società in crisi di “perché”, vogliamo offrire (non imporre, ma offrire) i nostri perché, le nostre risposte, i nostri valori, come dono d’amore e di speranza.

 

Noi,

in una società che vive nel presente, vogliamo riscoprire l’importanza del passato e del futuro perché entrambi ci appartengono, come ci appartiene il presente, il ponte tra le due sponde del tempo, bagnato anch’esso dal trascorrere di quell’impetuoso fiume che è la nostra vita.

 

Noi, 

in una società che tende alla complessità, che annulla le distanze, che insegue la globalizzazione, vogliamo riassaporare il gusto della semplicità delle cose e del linguaggio che le racconti, gustare il piacere del viaggio come momento di passaggio tra il qui e il là, ricercare la specificità del nostro essere e la consapevolezza della nostra straordinaria unicità .

 

Noi,

in una società che guarda senza vedere vogliamo osservare per raccontare. Noi non vogliamo viaggiare solamente in estensione, ma anche e soprattutto in profondità.

 

Noi, 

in una società che si fonda su comunicazioni artificiali tra gli esseri umani, vogliamo celebrare la magia dell’incontro: emotivo, razionale, fisico, sensoriale, animale.

 

Noi,

in una società che attribuisce un enorme valore alle cose, vogliamo ripristinare l’importanza della persona ed esaltarne la dignità. Noi non vogliamo avere, vogliamo semplicemente essere.

 

Noi, 

in una società che privilegia l’apparenza, abbiamo scelto il teatro come strumento per essere e non per sembrare, abbiamo scelto la finzione per raccontare la verità, la nostra verità, il nostro modo di percepire le cose.

 

Noi,

oggi, dichiariamo di aver messo le ali.

 

Dichiariamo la nascita di un nuovo teatro.

 

 

 

Il Nostro teatro 

sarà il modo per porci domande e per elaborare risposte.

Il nostro teatro 

sarà il veicolo per viaggiare nel tempo e nello spazio.

Il nostro teatro

sarà il nostro lavoro per dare consistenza ai sogni.

Il nostro teatro  

sarà l’occasione per reinventare il linguaggio.

Il nostro teatro 

sarà il luogo per celebrare il rito dell’incontro.

Il nostro teatro 

non sarà luogo di evasione ma d’impegno.

Il nostro teatro 

non sarà una parte del nostro tempo, sarà la nostra vita.

Il nostro teatro 

sarà la nostra gioia, il nostro dolore, il nostro amore, la nostra solitudine, ma anche la nostra  pelle, il nostro sudore, la nostra saliva.

 

Il nostro teatro 

apparterrà a tutti, ma sarà anche e soprattutto nostro, dentro ciascuno di noi.

Il nostro teatro 

sarà un :  TEATRO ADDOSSO